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Lecca, cornuto.


di Membro VIP di Annunci69.it StraneEmozioni
09.09.2024    |    9.277    |    18 9.3
"La spingo più in basso con la schiena e sono chiaro: “niente preservativo, ti scopo il culo così”..."
Cronaca di una pomeriggio hot.

Il coglione leccaculo è un lui di coppia che per ben tre volte ha cancellato la chat di telegram nel mezzo della conversazione, nel corso di tre mesi su questa piattaforma.

Talmente idiota che ogni volta non si ricordava di avermi già contattato. Vero Andrea? Che tu sia cornuto lo sai, ma coglione?

L’ultima volta lo stavo mandando a cagare di brutto quando… ho scoperto che era Lei che stava scrivendo su A69 questa volta.

“Mio marito non è solo cornuto e frocio, è pure coglione”, si è sfogata Antonella.

“Leggo i tuoi racconti e mi si bagna la figa, ma sto stronzo non mi sa scopare come voglio”.

“Mi piacerebbe farlo venire da me e pisciargli in bocca a questo stronzo che cancellava le chat per correre a farsi una sega”, fu la mia risposta.

Detto fatto, sabato pomeriggio erano al citofono.

Lei una gran faccia da troia (ci sta leggendo), con un paio di tette grosse e cadenti, da vera baldracca che sa di essere, lui secco come un chiodo, una faccia da ebete e pieno di corna.

Appena entrano, per rompere il ghiaccio prendo lei e le infilo la lingua in bocca: ne scaturisce una slinguazzata feroce, fatta di saliva e tanta lingua. Antonella mi lecca la faccia, io le infilo le mani sotto il vestitino e sento la sua ficona grassa bagnata come quella di una vera vacca.

Siamo ancora all’ingresso di casa, due dita dentro e squirta come preannunciava nel suo “annuncio”: “se stimolata squirta abbondantemente”.

La signora non è affatto elegante, va trattata in un certo modo. La piego in due e non merita che le lecchi il culo. Uso i suoi umori per ispezionare il suo didietro direttamente con due dita, nemmeno trenta secondi e capisco che debbono essere tre le dita per soddisfarla.

Lei allarga le cosce, in equilibrio sui zatteroni di sughero da massaia in pausa. Le ravano bene il culo con le mani e tiro fuori il cazzo.

“Lecca, cornuto”, mi rivolgo a lui, che con fare ridicolo si inginocchia e mi prende in bocca solo il glande, come se stesse suonando il flauto.

Non ci posso credere, tutto sto baccano del tipo “bisex orale” e succhia il cazzo come stesse svaporando, un vero inetto.

“Ma come cazzo succhi il cazzo, apri la bocca”, gli dico mentre debbo smettere di ravanare nel culo del mignottone che ha sposato, perché le mani mi servono per spingere la testa del culattone sopra il mio cazzo.

Lo stronzo tossisce e prima che vomiti lo spingo via. La vacca intanto si sta smanettando, il marmo dell’ingresso, lo vedo in controluce, è pieno di liquido e lei, vedendo il marito trattato per la nullità che è, se la gode alla grande.

“Venite qua”, e li porto poco distante, nel salotto, dove stendo sul divano un grosso telo da mare bello spesso. Metto lei in ginocchio sul divano e la guardo da dietro: la fica è enorme, senza peli, grassa, ha cellulite sulle cosce, una vera baldracca che è venuta per prendere la sua dose di trattamento da donna decadente, commessa di supermercato che ha bisogno di sentirsi la puttana del momento mentre i figli stanno al centro commerciale a perdere tempo.

Mi dico che se nel culo entrano facilmente tre dita, la mia mano le entrerà tutta nella fica. Inizio la manovra, il cretino mi lecca le palle. Lei si tocca da sotto, la sua pancia pende in quella posizione, se la mia donna sapesse che sto scopando un cesso così non le basterebbe lasciarmi, mi darebbe fuoco oppure mi farebbe ricoverare.

“Sei una vacca grassa e lurida”, le dico tenendola per la gola e sputandole in bocca.

“Fammi sborrare, spaccami la fica.”

Sono dentro con quattro dita, lei sborra e squirta, bestemmia come un camionista “dio di qua, dio di la”, gode in modo volgare, e più lei vocalizza il suo godimento da vacca più il suo leccapiedi mugola menandosi un cazzo ridicolo.

“Mi allarghi la fregna, porco, mi sfondi, sborro come una vacca”, dice milady.

Il mio cazzo nella figa non glielo metto, sarebbe come farle una carezza ormai. La spingo più in basso con la schiena e sono chiaro: “niente preservativo, ti scopo il culo così”.

“Sborrami dentro, riempimi il culo.”

“Tu mettiti qui sotto e leccami culo e palle”, rivolto alla nullità.

Non ho intenzione di farli andare via velocemente, devo assicurarmi che lo stronzo se lo ricordi bene questo sabato pomeriggio, perciò faccio dentro e fuori il culone spanato della sua dolce metà e nella bocca di lui, ridicolo con la barbetta per darsi un tono, non è riuscito nemmeno a togliersi la camicia. Lecca il culo bene, gli ordino di infilarmi bene la lingua dentro e di non permettersi di infilarci un dito.

Quando sborro riempio il culone della “signora”, non vedo l’ora che se ne vadano. Quando tolgo il cazzo lo struscio bene sulla faccia dell’inutile omuncolo che se lo sta menando, vado verso il bagno e vedo che si mette dietro di lei e glielo infila nella figa, lei per accontentarlo dice “sfondami”, mi viene da ridere.

In bagno mi lavo e porto il rotolo della carta, si puliscono e gli indico dove sta il bagno per loro, con tanto di salviette.

Mi ricompongo, riempio le borracce per il mare, mi aspetta una partita di Beach volley. Scendo con loro, lei in ascensore mi mette ancora la lingua in bocca e mi torna duro.

Arrivati a terra dico a lui: “Aspettala in macchina” e risaliamo.

Stavolta mi deve succhiare il cazzo, ma a modo mio. Mi metto a gambe divaricate e le impongo di leccare culo, palle, cazzo. Quando è pronta mi cavalca a rovescio di culo, ancora, smanettandosi davanti da se. Scarico di nuovo, lei si gira e pulisce tutto.

La sua salvietta è ancora in bagno, ci puliamo e scendiamo.

Alla partita di Beach mi si è insaccato un dito, fanculo, era meglio scoparmela un’altra volta.

Grazie Antonella, lo sai di essere una vacca e ne sei contenta, e quel cornuto ha avuto ciò che merita.

Commentate che ad Antonella e al cornuto fa piacere.
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